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Cuor di biscotto Telethon 2022

In occasione della campagna Io per lei 2022 tornano i Cuori di biscotto Telethon: sceglili come regalo e dona una speranza alle mamme che credono nella ricerca.
I Cuori di biscotto sono disponibili quest’anno in una rinnovata confezione colorata ed esclusiva e in tre differenti gusti: pasta frolla al burro, al cacao con gocce di cioccolato e con farina integrale. Ancora una volta nascono dalla collaborazione tra Fondazione Telethon e la storica pasticcerie genovese Grondona che ha realizzato i biscotti con materie prime di qualità, seguendo ricette originali e gustose. 

Aspettando la notte dei lettori

Nel 1997 il “Messaggero Veneto” decise di pubblicare una rubrica, “Sotto la lente”, che ospitava diversi contributi giornalistici. E Domenico Pecile inventò “Gente di Udine”, cinquantacinque ritratti di udinesi per altrettante microstorie non riguardanti la cronaca. Fu quasi una sorta di esercitazione “letteraria” visto che ognuno di quei mini racconti doveva essere scritto con il medesimo numero di battute. La nuova edizione del libro, “Gente di Udine (e non solo)”, contiene ora anche altre storie e nuovi personaggi scelti e legati squisitamente a vicende di cronaca friulana; spaziano dalla politica all’economia, ma raccontano pure altre esperienze di vita. Quelli non ascrivibili a una testata giornalistica erano in attesa di pubblicazione.

Per le prenotazioni rivolgersi alle biblioteche dei Comuni che ospitano gli eventi o presso le librerie-location degli incontri.
Sul sito www.lanottedeilettori.com è disponibile l’elenco completo con i riferimenti.

COME PAPAVERI ROSSI

25 APRILE 2022

FESTA DELLA LIBERAZIONE

Tricesimo , ore 18,00

Auditorium Scuole Medie

via Volontari della Libertà n. 20,

Come Papaveri Rossi
La vita straordinaria di un ferroviere socialista, dalla Sicilia più profonda al confine orientale.

Romanzo di ANGELO FLORAMO

Dialoga con l’autore: MARTINA DEL PICCOLO

Letture di SONIA COSSETTINI

Intermezzi musicali di BENEDETTO PARISI

Una storia rimossa dalla coscienza collettiva degli italiani, “brava gente” a dimenticare.

Un romanzo che abbraccia tre generazioni, che si muove nel tempo e nella geografia e che ha il sapore della lotta e dell’anarchia.

È cucito assieme in una lingua sporca, palpitante, selvatica, capace di stupori, rabbie e malinconie, intrisa di una sensualità difficile da contenere.

Tra le pagine i paesaggi della Sicilia diventano quelli dell’anima. L’amicizia si interseca con la passione politica, l’amore più puro con quella febbre animale capace di ammalare le pieghe del cuore.

Tutto approda nel 1926 a Sveto, un villaggio di sassi sloveno diventato italiano per forza alla fine della Grande Guerra.

È lì che il ferroviere socialista di Fùrniri metterà radice, mentre sotto le pietre dell’altopiano, in quel Carso così lontano, sta già dischiudendosi il seme di un’altra storia. Dove gli uomini e le donne sono simili ai papaveri. Pronti a innalzare la bandiera rossa della rivolta sull’alito della Primavera. Cadono, alle volte. Ma ritornano numerosi, ogni volta che la falce crede di averli tagliati via per sempre.

Entrata libera con obbligo di
Green Pass Rafforzato e mascherina FFP2
Per prenotazione (consigliata) contatta Le Nuove Querce O.D.V.
tel. / whatstapp/ sms 328 3889885 – 328 8387794
e.mail: lenuovequerce@gmail.com 

NAI CAO

GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE DONNE

Auditorium Scuola Secondaria di Tricesimo – via Volontari della libertà, 20

domenica 20 marzo 2022 – ore 18,00
NAI CAO Suor Amelia Cimolino

interviene:
Antonietta Cimolino

Letture:
Leda Palma

Intermezzi musicali
Nicole Coceancig

Suor Amelia Cimolino nasce a Carpacco di Dignano (UD) il 20 settembre 1912 da Amelia e Antonio Cimolino. Una ragazza di campagna come tante, operaia nella filanda del paese e pronta a diventare sposa e madre ma…un giorno sua mamma la spinge ad andare alla messa per ascoltare le parole di un missionario. Maria, chiamata Mariute, contro voglia ci va. Durante l’omelia improvvisamente sentì un fuoco dentro, non capiva cosa le stava succedendo. Improvvisa era arrivata la vocazione. Si rivolse al parroco mons. Sant che la indirizzò dalle suore di Fagagna. Aveva 19 anni e la sola cosa che desiderava era andare in missione fra i lebbrosi. Il noviziato presso le suore di Carità o di Maria Bambina a Bergamo e la scuola infermiera per malattie tropicali a Genova. L’8 dicembre 1933 “la vestizione” a Bergamo dove chiede di prendere il nome della mamma “Amelia”. Abbandonò tutto e tutti per seguire il fuoco che ardeva dentro, l’amore verso i più poveri e bisognosi; chiese di andare nei paesi flagellati dalla lebbra: India e
Birmania. Nel 1934 sbarca in India diretta in Birmania dove svolge la sua opera fra i lebbrosi, con amore e carità, con il totale sacrificio personale nel tentativo di contribuire alla sopravvivenza delle popolazioni più dimenticate, esprimendo la più vera solidarietà umana: senza distinzione di razza, religione e cultura. Era chiamata “mamma bianca” (nai cao). Nel 1970 viene rimpatriata in per gravi motivi di salute. Guarita riparte per l’India dove con il generoso contributo dei benefattori italiani e non, ai quali mai è mancato il suo grazie e la sua preghiera, ha creato un villaggio “Olavina Halli” “Villaggio dell’Amore” dove i più poveri, i diseredati, ammalati, lebbrosi, “gli ultimi”, hanno un ricovero, delle cure mediche, un pasto al giorno e soprattutto l’amore;
un luogo dove la persona riacquista una dignità, la dignità d’uomo che la vita gli aveva tolto. 72 anni di missione di cui 36 in Birmania dove giunse appena 22enne con il solo desiderio di aiutare i lebbrosi, gli ultimi, gli abbandonati da tutti. Suor Amelia è tornata alla Casa del Padre il 19 giugno 2006 all’età di 94 anni.

Green pass rafforzato obbligatorio
mascherina ffp2 obbligatoria
ingresso libero con prenotazione consigliata
Nuove Querce Tel. / whatstapp
328 3889885/328 8387794
lenuovequerce@gmail.com

GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE DONNE


Martedì 8 marzo 2022 – ore 20,30

Auditorium Scuola Secondaria di Tricesimo


Via Volontari della libertà, 20

ABILITATA

di e con Giovanna Pezzetta

Pianoforte Giovanna Pezzetta
Theremin Leo Virgili

Regia e consulenza drammaturgica Giuliana Musso

E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che Giovanna entri in conservatorio”. Questo mi ripeteva Graziella per darmi coraggio ogni lunedì. Un’ottima insegnante di pianoforte deve avere una spilla a forma di fiore sul petto. Graziella sul petto aveva una calla d’oro ed era la mia insegnante di pianoforte. Giovanna sono io.

Giovanna non è mai stata un attrice.
Giovanna è sempre stata una pianista.
Ma adesso non è più nemmeno una pianista.


Adesso è un insegnante abilitata.

Abilitata non dovrebbe essere uno spettacolo ma un concerto.

Nella confusione d’identità artistico-esistenziale dell’autrice ne è uscito fuori invece un racconto con pianoforte, al confine tra confessione pubblica e cabaret musicale. Abilitata è il resoconto delle crudeli e buffe disavventure che hanno condotto la protagonista, dopo tre lauree, tre figli e trecento concerti, a divenire una docente di ruolo.


La musica: Studio “Rivoluzionario” di Chopin, “Asturias” di Isaac Albéniz, “Aquarium” tratto dal Carnevale degli animali di Camille Saint-Saëns, “Adagio” dalla Partita in do minore di Johann Sebastian Bach, Valzer n. 2 di Dmitrij Šostakovič.


Leo Virgili accompagna le melodie del pianoforte con i suoni fantaspaziali del Theremin.

E così anche la musica, come la vita di Giovanna, ci regala un brivido di piccola follia.

Green pass rafforzato obbligatorio
mascherina ffp2 obbligatoria

ingresso libero con prenotazione consigliata
Nuove Querce
tel. / whatstapp 328 3889885/328 8387794
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IL PICCOLO RE DI UN UOMO E’ IL SUO CUORE

Domenica 13 febbraio 2022 ore 18,00

Centro della Comunità Franco Sgarban, via San Bartolomeo, 24 Ara di Tricesimo

una storia indimenticabile di solidarietà, amore e rinascita.

Romanzo di Maria Zamolo

dialoga con l’autrice Walter Tomada

Giona è uno stimato chirurgo nell’ospedale in cui lavora, in una città del Nord Italia. Passa quasi tutto il suo tempo nel reparto di chirurgia d’urgenza, per rifugiarsi nel lavoro e dimenticare un passato che non riesce a lasciarsi alle spalle. Ma questo lo ha reso, poco alla volta, duro, refrattario ai sentimenti e agli affetti. Quando la madre gli telefona in piena notte per chiedergli aiuto, Giona non si tira indietro e si precipita a casa sua. Qui conosce Jean, un bambino burundese, che ha bisogno di essere ricoverato per un’appendicite. Frequentando Jean, Giona rivive la propria infanzia, prima dell’arrivo in Italia. Anche lui, infatti, è originario del Burundi, e ha dovuto affrontare una vita difficile in Africa e poi un viaggio pericoloso lungo il corso del Nilo, attraverso il Sahara, sul mare Mediterraneo fino a Lampedusa, per poter raggiungere la sua nuova famiglia italiana, i Carraro. L’incontro con Jean spinge Giona ad aprire il suo cuore e a ricordare la natura incontaminata in cui si muoveva da bambino, le persone, i frutti, i profumi, i colori e le forme di quella terra che non vede da oltre trent’anni e a cui pure sente di appartenere. Tra i due si instaura subito un legame profondo: insieme riusciranno a riconciliarsi con le esperienze dolorose che li hanno portati a incontrarsi e ad affrontare con ritrovata fiducia le nuove sfide che la vita deciderà di proporgli.Entrata libera con obbligo di
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Per prenotazione (consigliata)
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Giorno della Memoria

Domenica 30 gennaio Ara di Tricesimo, Centro Franco Sgarban – Ore 18.00

LA GUERRA DEGLI ULTIMI

Ricordo di un Reduce: dalla tragedia Jugoslava alla prigionia in Germania.

partecipano:

Fiorenzo Bolzon
Irene Bolzon

Letture di Antonio De Lucia


Intermezzi musicali di Giorgio Parisi


In questa situazione segnata da drammatiche lacerazioni interiori, violenze, massacri, e deportazioni l’esperienza militare italiana in territorio jugoslavo si sarebbe protratta fino all’8 settembre del 1943. La data dell’armistizio sarebbe caduta in un momento di enorme difficoltà per i presidi italiani, ormai completamente circondati dai partigiani, che avevano guadagnato il controllo di vaste porzioni territoriali. La notizia dell’armistizio venne accompagnata inizialmente da gioia per la convinzione della fine del conflitto ma poi da insicurezza, paura e grande confusione dovute all’abbandono a se stessi dei sottufficiali, lasciati dai propri superiori da soli all’interno dei presidi senza ordini e direttive. Grande lo spaesamento dei soldati i quali in molti casi, come Luigi, non avevano nemmeno coscienza della propria posizione geografica. Tale disorientamento rese le divisioni italiane una preda semplice per l’ormai ex-alleato, che nel giro di poche ore avrebbe disarmato i presidi e in meno di una settimana organizzato la spedizione nei lager tedeschi di circa 700.000 soldati italiani. Furono grossomodo 6.500 i soldati italiani rimasti uccisi nel teatro balcanico durante le operazioni e circa 13.000 prigionieri morirono durante il trasporto nei luoghi di internamento, avvenuto a bordo di sovraffollati vagoni piombati. Iniziava per Luigi e per molti dei suoi commilitoni, già duramente provati psicologicamente dall’esperienza bellica, un nuovo e altrettanto doloroso capitolo, che li avrebbe visti diventare minuscoli ingranaggi dell’immenso e tremendamente razionale sistema nazista.Entrata libera con obbligo di
Green Pass Rafforzato
mascherina FFP2 (prenotazione (consigliata)
contatta

Le Nuove Querce O.D.V.
tel. / whatstapp/ sms 328 3889885 – 328 8387794
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GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE VONDE!

Sabato 27 Novembre 2021 ore 18.00 Centro Franco Sgarban – Ara Grande, Tricesimo

Genere e linguaggio: il potere delle paroleL’evento del 27 novembre 2021, in continuità con gli anni passati, intende sensibilizzare la comunità tricesimana sulla violenza di genere, la sua prevenzione e il contrasto di ogni sua manifestazione. Nello specifico, vi è l’intenzione di sensibilizzare e informare la cittadinanza riguardo al tema del linguaggio e della violenza di genere. Verrà indagato il rapporto tra i due fenomeni, ossia come la lingua possa farsi veicolo di stereotipi, visioni sessiste e giudizi culturali che possono avere un forte impatto sul comportamento di ciascuno di noi e condurre a forme di violenza. La serata vuole informare su come il linguaggio si è evoluto nel corso degli anni con l’obiettivo di aprire però a un orizzonte più ampio, focalizzandosi sui diritti delle donne e la loro condizione nella storia. Si approfondirà come il linguaggio sessista sia una delle numerose forme di linguaggio d’odio e come i social-media possano dimostrarsi territorio fertile per la sua diffusione. Verranno discussi, inoltre, i motivi per cui vi sia una così forte resistenza a cambiare ed esprimersi in modo rispettoso, inclusivo e non giudicante nei confronti delle donne.La serata ospiterà un dibattito sul tema del linguaggio e della violenza di genere.

Interverranno:

L’avvocata Pina Rifiorati, Presidente del Comitato Pari Opportunità degli avvocati di Udine.

La linguista Fabiana Fusco, Professoressa ordinaria di Linguistica educativa e Teoria e storia della traduzione e autrice di “La lingua e il femminile nella lessicografia italiana: tra stereotipi e (in)visibilità”.

Dialogheranno attorno a questo tema attraverso due differenti e complementari prospettive: quelle linguistica e quella giuridica.

Il giornalista Walter Tomada guiderà e modererà la discussione.

L’attrice Leda Palma, attraverso alcune letture, renderà più coinvolgente e stimolante la serata.

Agli approfondimenti tematici, verranno aggiunti esempi di utilizzi del linguaggio tratti dalla quotidianità, così da portare il discorso su un piano pratico e familiare a tutti gli spettatori.

CHIEDI A OGNI GOCCIA IL MARE 17 OTTOBRE 2021 ORE 17.00 CASTELLO VALENTINIS

DOMENICA 17 OTTOBRE 2021 ORE 17
TRICESIMO – CASTELLO VALENTINIS con il patrocinio del Comune di Tricesimo
Le Nuove Querce presentano: CHIEDI A OGNI GOCCIA IL MARE Raccolta di Poesie di ANTONELLA SBUELZ

Dialoga con l’autrice WALTER TOMADA

La famiglia profuga dopo Caporetto, la bisnonna morta di febbre spagnola al chiudersi del primo conflitto mondiale, l’abito di una prima comunione ricavato dalla seta di un paracadute angloamericano, la sposa di guerra, il piccolo giostraio che porta con sè, dentro i muri di un’aula scolastica, i sapori dei Balcani…
I versi di Chiedi a ogni goccia il mare raccontano una terra, il Friuli – soprattutto collinare e tricesimano- dell’autrice. E raccontando il Friuli raccontano anche le terre vicine, le geografie complesse, le umanità di confine.
Già finalista al Premio Viareggio e appena risultata vincitrice al Premio Camaiore – i due principali riconoscimenti italiani alla poesia- la raccolta di Antonella Sbuelz parla a tutti, perchè di tutti e tutte noi -nel passato e nel presente – intende parlare.

Note sull’autrice

Antonella Sbuelz, tricesimana, vive a Udine, dove è nata. Oltre che nella sua a città ha studiato a Trieste e Verona, concludendo il suo percorso di studi con un dottorato in Letteratura Moderna a Losanna.
Le sue opere di poesia e narrativa, tradotte in più lingue, hanno ricevuto una quarantina di premi, tra i più significativi in ambito nazionale.
Fra i suoi romanzi, editi da Feltrinelli, Frassinelli e Universitaria Forum, gli ultimi sono Questa notte non torno (Feltrinelli, 2021) e La ragazza di Chagall, in corso di traduzione in tedesco (Forum 2018; Premio Fiuggi Storia; Rosa finalista Premio Viareggio; Segnalazione Premio Campiello; Premio Raffaele Crovi; Premio Raccontami la Storia; Premio Città di Arce; menzione speciale Premio Città di Grottammare).
La sua ultima raccolta poetica, Chiedi a ogni goccia il mare (Stampa2009, 2020), già finalista al Premio Viareggio, ha appena ricevuto il prestigioso Premio Camaiore.
Conduce laboratori di scrittura creativa con ragazzi e ragazze, collabora con riviste letterarie e con la la Redazione Cultura del Messaggero Veneto, insegna da molti anni. E le piace ancora.

PRENOTAZIONE CONSIGLIATA
CAPIENZA MASSIMA 70 PERSONE
OBBLIGO DI INDOSSARE LA MASCHERINA E DI ESIBIRE IL GREEN PASS